
Opale
Opale di Fuoco
Lungo la carretera “rumbo a” (in direzione) Tepic si attraversa l’affascinante Paisaje Agavero della zona “tequilera” di Jalisco. È dalla distillazione della piña (il bulbo della pianta a forma di ananas gigante) dell’agave azul che si ricava il Tequila. Siamo nella parte nord-occidentale dello Stato messicano di Jalisco (Messico centro-occidentale).
Le rocce vulcaniche che costituiscono la litologia puntuale di quest’area, perlopiù rioliti, daciti e andesiti, sono state generate dall’attività del vulcano estinto Tequila (l’ultima eruzione ca. 200.000 anni fa); un’attività vulcanica che va dal Pliocene superiore al Pleistocene (~3,5 – 0,2 Ma).
Nella fattispecie la Riolite proviene da un magma costituito da un alto contenuto in Silice (magma acido) emesso da una eruzione di tipo esplosivo dovuto all’alta viscosità che tende a trattenere la componente volatile. Successivamente, a seguito del raffreddamento del magma residuo e al raggiungimento della Temperatura critica (374 °C), il gas diventa vapore e quindi, se sottoposto ad una certa pressione, riesce a condensare.
E nell’ultimo stadio della condensazione magmatica, la fase idrotermale, le soluzioni acquose derivanti dalla condensazione delle bolle gassose contenute nel magma, generano la formazione del gel siliceo che andrà ad occupare le piccole cavità (una sorta di vescicole) che precedentemente erano occupate dal gas siliceo contenuto nel magma.
Questo gel siliceo amorfo, semiamorfo o microcristallino (SiO2 • nH2O) è l’Opale; non a caso il suo contenuto di acqua oscilla tra il 6% e il 10% del suo peso totale.
La varietà più comune è “Opal CT” costituita da minuscole sfere microcristalline (150 – 350 nm) impacchettate di Cristobalite (C) e Tridimite (T) entrambi polimorfi (differenti fasi cristalline seppur con identica composizione chimica) SiO2.



Il gioco di colori dell'Opale
Il cosiddetto “gioco di colori” (da definirsi più correttamente: iridescenza) è generato dalla diffrazione e dalla interferenza della luce.
Queste sferette sono imballate in una griglia a struttura reticolare e a strati sovrapposti. L’uniformità di questa struttura (associata a una quantomeno minima diversità del diametro delle singole sferette), genera l’iridescenza: oscillando e ruotando l’Opale, la luce colpisce le sfere da diverse angolazioni e si percepisce un cambiamento di colori.
Nella diffrazione, a seguito dell’attraversamento della luce di una struttura a reticolo regolare (come ad esempio può essere quella dell’Opale), si genera una figura di diffrazione costituita da varie frange di diffrazione.
Come già detto, essendo le singole sferette microcristalline di diametro tra 150 e 350 nm, le diverse frange di diffrazione appariranno nei colori dell’iride.
A una maggiore eterogeneità del diametro delle singole sfere microcristalline impacchettate, corrisponderà uno spettro più ampio dei colori visibili.
Le sfere di circa 150 nm di diametro evidenziano il blu e il violetto mentre quelle tra 300-350 nm producono il colore rosso e arancione, caratteristico dell’Opale del Messico.
I Giacimenti di Opale messicano
Le zone di estrazione si trovano tra 1.600 e 1.900 m sul livello del mare, poi qui, una volta terminata la selezione (con successiva “raccolta”) del materiale, ci spostiamo di 480 km verso Est, dove nei dintorni di Tequisquiapan, nello Stato federato di Querétaro, ci sono altri Giacimenti (a circa 2.000 m s.l.m.) da cui si estrae uno splendido Opale da sfaccettare dal colore arancio-rosso e rosso.
Le aree di coltivazione mineraria, in entrambi i casi (sia per le Miniere di Jalisco che di Querétaro), sono a cielo aperto.
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